domenica 30 settembre 2012

sbalzi di gioia

Sorridi, anche se il tuo cuore soffre
Sorridi, anche se si sta spezzando
Quando ci sono nuvole nel cielo,
“Non ci penserai”
Se sorridi
Attraverso la tua paura ed il tuo dolore
Sorridi e forse domani
vedrai il sole levarsi e splendere
Per te.
Illumina il tuo volto con la gioia
Nascondi ogni traccia di tristezza.
Anche se una lacrima
potrebbe essere sempre così vicina
Questo è il tempo in cui devi continuare a tentare,
Sorridi, che senso ha piangere?
Scoprirai che vale ancora la pena di vivere
Se solo sorridi.

*Charlie Chaplin*


Stamattina ho voglia di sole       
come a primavera,
anche se io amo il freddo e l'inverno,
la neve e la pioggia,
tanto caffè e calda cioccolata
mentre soffusamente mi incanto alla finestra.
Sbalzi di gioia nel mio cuore,
è ritornata: un po’, di nuovo,
nonostante la confusione e la deluione
ormai parte di me da qualche anno.
A modo mio,
riprendo questo mio cammino in un labirinto di emozioni e
sospesa nel vuoto:  io respiro.
Mi faccio spazio tra strane circostanze,
 alcune cercate, altre inaspettate
entrambe rubate a questa vita che mi chiama.



giovedì 27 settembre 2012

cose strane

Due esseri che si amano, soli, isolati dal resto del mondo...
è molto bello!
Ma di che cosa parlerebbero tutto il tempo?
Per quanto spregevole sia il mondo,
essi ne hanno bisogno per potersi parlare.

L'amore mi cerca di notte, la sua idea confonde i miei sogni.
Cose strane che accadono di rado:
una mano che vaga tra le mie gambe, il mio viso che affonda sul cuscino.
Cercavo un uomo che baciasse il mio cuore,
e asciugando le mie lacrime arrivasse alla mia anima.
Giammai tutto questo, a me non è concesso.
E' colpa delle persone sbagliate che i miei occhi hanno incontrato o forse
è' colpa del mio essere inadeguato?
Scorrono impetuosi, affastellati i miei pensieri in cerca di un perchè,
come acqua di una cascata su rocce mai bagnate.
Cose strane di letti solitari.
Ispirazioni mancanti, baci persi nell'aria e il sesso che non basta
che fugge e snervante cosuma pelle inadatta.
E gli eventi si alternano.
E le circostanze manovrano i passi.
Ecco l'amore che si perde nel tempo.
L'amore lontano dalle persone che ami.

domenica 23 settembre 2012

euforia

Sensazione di sollievo, di benessere, il desiderio unico e urgente di vivere,
 insidiosa euforia, dolce pazzia: la rondinella liberata batteva le ali,
pronta a prendere il volo alla scoperta del mondo.
Manela rideva per un nonnulla. [...]
Gildete lasciò posare lo sguardo sul viso di Manela e dietro la vivacità smodata,
dietro la febbre della festa e dell'amoreggiare,
riuscì a cogliere l'animo fermo, la decisione ormai presa
– non c'era dubbio, aveva proclamato l'indipendenza.

*Jorge Amado, Santa Barbara dei Fulmini, traduzione di Elena Grechi, Garzanti*


Ci vorrebbe un pò di euforia in questa complessa vita mia.
Quel sano ottimismo, anche poco, ma pure molto,
capace di alimentare le speranze e la voglia di fare, l'essere e il realizzarsi.
Ritrovare o forse, nel mio caso trovare, quell'opportuno benessere atto a farmi esprimere meravigliosamente come vorrei,
poichè solo pensare non basta a concreatizzare uno stato positivo.
La vita non si ferma, no, non puo'.
Cammina costante, a modo suo.
Non chiede ordini che invece impone quando non si riesce a scegliere una strada
o il passo da fare e, che comunque vada ci costringe ad andare avanti,
a volte pure senza armi,
spesso senza scarpe.
L'entusiasmo è qualcosa che manca, che sto provando a cercare,
alla filosofia rubare, da certune persone imitare.
Mi ci vuole la carica, l'energia giusta a spezzare questo inganno.
Si, mi ci vuole proprio questo: l'energia, benchè la fonte non so dove si trovi.
Euforia, come una pazzia dovrei cercare di farti mia.

venerdì 14 settembre 2012

così

Il sesso cancella fette di vita che uno nemmeno si immagina.
Sarà anche stupido,
ma la gente si stringe con quello strano furore un po' panico
e la vita ne esce stropicciata come un bigliettino stretto in un pugno,
 nascosto con una mossa nervosa di paura.
Un po' per caso,
 un po' per fortuna,
spariscono nelle pieghe di quella vita
appallottolata mozziconi di tempo dolorosi,
o vigliacchi, o mai capiti.
Così.

Castelli di rabbia - Baricco


Ristrutturazione, trasloco, pacchi e cose varie, mi affogano mi chiamano per essere sistemate.
Sbuca improvvisa da un baule consumato un pacco inspettato.. e così,
e così ricordi.
e ancora, sorrisi, delusione.
Un misto di emozioni che tagliano il cuore, bisbigliano alla mente.
Ritorna irrequieto, un pensiero, un odore, una fugace passione: così  cercata, così voluta, immensamente provata.
E il sesso che non ti aspetti, 
e la seduzione che fa da padrona. 
E poi la tempesta...così
con  la nave che va a fondo, distrutta dalle paure, nafragati  da cio' che mancò e da cio' fu troppo.
E la fine, che irrompendo, così e poi violenta, tra lacrime e sofferenza,  in modi diversi, ci destina a isole diverse.
....così.

mercoledì 12 settembre 2012

ho ripreso a scrivere...

Ho ripreso a scrivere per  la mia tesi, argomento ingombrante dei miei discorsi, delle mie giornate.
La mancanza di stimolo è così presente che mi sembra assurdo il mio stesso scrivere e ricercare.
Ho ripreso in verità per non pensare, per non ripetermi negli errori,
per combattere la solitudine della dura lotta all'autostima.
Perchè ogni sofferenza che segna il mio vivere oggi  sia capace
in tempi anche lontani di restituirmi un vero sorriso, così come la delusione di chi non comprende il mio essere sia sconfitta dalla forza dei miei passi in solitario,
giacchè condividersi con le persone giuste è un dono troppo grande per chi non sa nemmeno riconoscerle.
Ho ripreso a scrivere per trovare un senso a cio'
che vuole testardamente restare nel vuoto: la mia realizzazione .
Forse ho capito finalmente che nessuno ti tende la mano se non viene ben ripagato.
Forse c'è un inappropriatezza che aleggia latente nei luoghi e nella vita di certi  altri e che sfiorandomi non mi riempie giustamente di niente, se non di ombre che offuscano peggio la stessa mia stima..
Ho ripreso a scrivere perche' ho bisogno di dimostrarmi che anche nel deserto dell'inadeguatezza in cui mi sembra di galleggiare posso trovare una mia grandezza,
poichè riuscire ad alzarsi senza un bastone che sostiene e la prova in assoluto di una esistenza che conta.
Forse c'è qualcosa di buono nel mio vivere se, nonostante abbia provato a camminare in compagnia ho dovuto ogni volta  cambiare rotta da sola.
Forse c'è qualcosa che non ha significato : le mie paure..
io sto forse ipotizzando di farcela?

lunedì 10 settembre 2012

il miglior tempo

Vivere è sperimentare - non restare immobili a meditare sul senso della vita.
da Aleph di P.Coelho

Forse è questo il vero mio problema: restare immobile nonostante la sete di senso.
A meditare senza mai sperimentare.
Per anni sono rimasta ferma, nascosta, raggomitolata nella mia casa, impaurita, insicura, incapace di alzare la testa e urlare quanto valevo.
Anni, lunghi, aridi di esperienza, passati a sviluppare tecniche, modi, sensazioni, capaci guarirmi, la vita, il cuore.
Di guarire un suo profondo , inaccettato mal di vivere: dove buio, tristezza e inadeguatezza si rotolavano, rincorrevano per chissa quale trofeo.
Notti, tante, trascorse tra lacrime, incapaci di fermare il tempo, a grattarsi la pelle, a dondolarsi su un letto e nelle cui lenzuola nemmeno piu' riconoscevo l'odore certo di me stessa.
Giornate, fredde, ladre, padrone uniche del mio divenire, difficoltoso, incosistente che si sforzava di sbocciare.
Speranze che nascevano.
Speranze che morivano.
Tutte nel cuore ma sempre in conflitto con quella  quotidianita' che a stento respirava.
Ecco, è così che ho perso la predisposizione all'entusiasmo,
a  vivere i giorni secondo le stagioni e cio' che è giusto  secondo gli anni,
bruciando le tappe, senza mai sperimentare.
Ecco, è così che io ho perso il mio miglior tempo. 

giovedì 6 settembre 2012

due in una

Finchè gli occhi si apriranno ogni mattina pur sapendo che G è lontano che A è perso e X forse mi attende non mi resterà che vivere, vedere come andrà a finire.
L'amore come alibi per gestire una vita.
 La verità è invece : Vivere.
Che grande parola.
Probabilmente respirare soltanto, che è quel che basta a non morire fisicamente
poichè dentro a volte ci si spegne molto prima pur vivendo.
Questa è la mia lotta , da sempre il mio scopo:
 sopravvivere a me stessa rimandando l'ultimo respiro.
L'impossibilità di compensare il vuoto e sconfiggere la pigrizia che mi rende perdente
mi sta consumando e, il tempo, che scorre selvaggio
come un cavallo a cui non si possono mettere le briglie, non mi è di aiuto,
per niente, così inarrestabile com'è nel suo avanzare.
I pensieri si sovrastano l'un l'altro, continuamente, confondendo la strada, la reltà che chiama.
Riprendo allora a considerare l'idea di spegnere ogni luce,
giacchè cio' che non illumina per suo scopo è inutile a qualunque occhio persino al proprio.
Spegnere le luci ancora una volta.
Chiudere il sipario, 
buttare giù  il fantasma,
annullare un'ombra (la mia) che silenziosa si distrugge non vedendo mai il  suo sole.
Il vento soffia di nuovo vorticoso sul mio vivere.
Una parte di me è stanca è vuole lasciarsi portare via, violenta, li dove finire.
L'altra parte si oppone, vuol resistere, è speranza.
Mi  ripeto,  affronto cruenti , a volte prodigiosi duelli, contro me stessa:
due facce (sempre le mie) una che ama, l'altra che odia.
Due parti una che tende alla morte, l'altra che aspira alla vita.
Due  complessità  in una sola semplice unità :  ME.

domenica 2 settembre 2012

il canto della lontanza

".....Non si è mai lontani abbastanza per trovarsi. "

Alessandro Baricco, Oceano mare, 1993


So per certo che la lontanza è un'invenzione del corpo: il cuore sa sempre ridurre cio'
che agli occhi pare immenso, inaccettabile e impossibile.
Le Anime fanno un giro strano a volte di anni, spesso nella sofferenza,
raramente in modo semplice.
Vengono messe alla prova tra lacrime e vicissitudini :
Anime che lanciano segnali,
Anime che anelano alla vicinanza.
So per certo che in alcune lontananze si nasconde una fase della vita.
Come una scuola dove imparare o in un fiume dove remare.
Il capitolo piu' duro , la cascata per poi salvarsi.
Il salvarsi per poi ritrovarsi.
So per certo che la lontananza vuole forza, essa sfida la speranza.
Canta un dolore che è grande perchè non sa come realizzarsi.
E' una nota stonata, in una melodia che puo' essere aggraziata
Ma sopratutto è una spada, che impugnata, disegna forse una nuova strada ?