C'è confusione nella mia vita e ne sento il peso, maggio è stato un mese che non mi aspettavo così. Purtroppo più che mai in queste recenti settimane sono venute a galla le mie mancanze e nemmeno a scriverlo ne sono tante, dalle lacune di una femminilità a metà a quelle di una personalità che deve lottare prima con la testa di chi la rappresenta e poi, forse, potersi esprimere liberamente nella sua totalità.
Faccio scelte istintive a volte, di cui mi pento,ed è estremamente difficile il recuperare poi, ma sono adulta è questo non me lo perdono.
Faccio scelte stra-ponderate altre volte e nonostante ciò ne pago spesso le complessità che ne scaturiscono.
E' solo colpa mia, con l'età mi sono accorta di temere maggiormente gli errori e questo mi limita un po', forse tanto in verità, lo pensavo proprio oggi, quando riflettevo sul comportamento di una persona che credo voglia aiutarmi a venirne fuori - psicologicamente parlando -.
Sono poi turbata da qualcosa che mi è accaduto alcune settimane fa, al punto tale da farmi alterare lo stato di concentrazione della mia dieta più di quando non fosse alterato già.
E' sempre il mio corpo a pagare le pene quando cado, quando sbaglio, quando non mi perdono.
Questo corpo, problema prioritario della mia esistenza, comanda irrimediabilmente le mie giornate, influenza radicalmente i miei pensieri e i miei piaceri.
Devo riprendermi le forze e la positività di sei mesi fa, anche a costo di isolarmi da tutti.
Faccio scelte istintive a volte, di cui mi pento,ed è estremamente difficile il recuperare poi, ma sono adulta è questo non me lo perdono.
Faccio scelte stra-ponderate altre volte e nonostante ciò ne pago spesso le complessità che ne scaturiscono.
E' solo colpa mia, con l'età mi sono accorta di temere maggiormente gli errori e questo mi limita un po', forse tanto in verità, lo pensavo proprio oggi, quando riflettevo sul comportamento di una persona che credo voglia aiutarmi a venirne fuori - psicologicamente parlando -.
Sono poi turbata da qualcosa che mi è accaduto alcune settimane fa, al punto tale da farmi alterare lo stato di concentrazione della mia dieta più di quando non fosse alterato già.
E' sempre il mio corpo a pagare le pene quando cado, quando sbaglio, quando non mi perdono.
Questo corpo, problema prioritario della mia esistenza, comanda irrimediabilmente le mie giornate, influenza radicalmente i miei pensieri e i miei piaceri.
Devo riprendermi le forze e la positività di sei mesi fa, anche a costo di isolarmi da tutti.