giovedì 20 novembre 2014

Tirana, perplessità e lavoro

Sono arrivata a Tirana il 31 ottobre con la massima positività, c'era da ricomporre una vita bloccata, assetata di realizzazione e di bisogno di dimenticare persone complesse e  forse sbagliate.
Realizzarmi e fuggire erano le priorità della mia vita indipendentemente da dove andavo e da ciò che trovavo e in questo caso: un paese che viveva i nostri anni 80.
Consapevole di ciò che avevo scelto per me, ho abbracciato quindi la croce più grande, ovvero la mancanza di igiene e le canzoni di Pupo.
In cammino  verso il Calvario per sentirmi pulita (la musica poteva aspettare), ho iniziato la disinfestazione del mio appartamento accompagnata da frequenti conati di vomito, ma finalmente  dopo una settimana di torture di questo tipo, ecco la mia prima uscita vera  a piedi per questa Capitale, a prima vista non poi così tanto male nella sua struttura e architettura.
La conoscenza del posto, le prime perplessità su ciò che osservavo, mi hanno all'inizio sconvolto per poi farci quotidianamente l'abitudine.
Lo scenario in cui mi sono trovata catapultata mi è sembrato assurdo, i miei occhi volevano chiudersi, ma nello stesso tempo restare aperti e vedere fin dove si potesse arrivare, fin dove si potesse davvero guardare.

                       " Le macchine per lo più non si fermano  al semaforo, gente che con il motorino sottobraccio scavalcano carreggiate e marciapiedi, persone che all'improvviso vomitano e sputacchiamo a destra e a sinistra mentre camminano e tu devi deviarle. Cacca (spero solo) di cane spalmata come nutella guardate il caso proprio dove si muovono i miei passi, fughe veloci per attraversare le grandi vie con semaforo a secondo, gente che corre in mezzo al traffico come se fosse normale veicolo a motore.
L'unica salvezza visiva mi è arrivata dalle  donne che impegnate o non,  sono belle e molto sistemate, sugli uomini ci sarebbe molto da raccontare sopratutto su quelli che non hanno lavori di un certo livello.  La cosa più difficile da mandare giù sono gli autisti ignari del vero senso del codice stradale e molte persone inconsapevoli del significato del codice civile e sociale, con me al centro di tutto questo. Il rientro nell' appartamento : il sollievo".  *


Ormai però sono passati 20 giorni e la mia permanenza qui sembra migliorata, l'occhio pare essersi abituato a tante strane cose mai viste. La mente è più rilassata e incomincia a notare anche le cose più normali come il Conad una piccola Italia in Albania, e i centri commerciali molto carini e particolari.

Almeno una cosa: il lavoro mi piace e i miei collaboratori sono anche simpatici.



* cit. della mia osservazione di persona normale e perplessa

4 commenti:

  1. Hai avuto due palle assurde a trasferirti. Curiosona: che lavoro fai?

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  2. Gestione e Amministrazione di un call-center..........^_^ ciaoooo

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  3. Auguri per tutto e buona vita, un forte abbraccio da Beatris

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Graziedi essere passato/a...
Buona Vita da Magnoli@.