sabato 18 maggio 2013

avevo un'idea


Nulla è più pericoloso di un'idea, quando è l'unica che abbiamo.

*Alain (Émile-Auguste Chartier), Sistema delle belle arti, 1920*


Avevo un'idea.
Avevo un'idea sulla mia vita, sulla mia persona, sull'amore, sui sogni.
Era una immagine coraggiosa, di speranza, di entusiasmo.
Era una forza  intensa che colorava la mia difficile adolescenza, il complesso rapporto con me stessa, con gli uomini con le relazioni interpersonali in generale.
In qualche inspiegabile modo vedevo il superamento delle difficoltà,
della solitudine di persona diversa quale mi sentivo.
Quale mi sento ancora.
Nonostante le delusioni, nonostante i rifiuti qualcosa mi induceva a crederci sempre.
Rispolveravo la Fede, guardavo gli stessi orizzonti e ridipingevo paesaggi:
erano i miei quadri, in loro aleggiava la mia salvezza.
Adesso a 30 passati  un'idea non c'è lo più. 
Vivo stranamente, senza una strada, senza un posto, senza un'appartenenza.
Mi limito a sopravvire, a svegliarmi la mattina, a vestirmi, a fare quello che c'è da fare.
Ma di mio sempre nulla, solo poche righe per scaricare la tensione,
il vuoto in cui è ancora avvolto il mio cuore.

2 commenti:

  1. Se lo senti ancora il cuore vuol dire che non c'è il vuoto attorno.
    FG

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    Risposte
    1. diciamo che il mio sentirmi il cuore e forse solo perche' respiro e in qualche modo tiro avanti a vivere.

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Graziedi essere passato/a...
Buona Vita da Magnoli@.