martedì 16 maggio 2017

108/365: la confusione e il pensiero

E poi c'è il silenzio, il freno, la riflessione,
quel senso di giusto e di sbagliato,
l'attesa se esiste qualcosa ancora.
E che la confusione è come un'invasione incontrollata bisogna fermarsi: soltanto il pensiero, così fragile in se da fare quasi paura, resta nell'aria di apparente normalità.

https://www.youtube.com/watch?v=cvHPFfiv708

5 commenti:

  1. Il pensiero arriva sempre dopo la confusione. Viaggia più lento. Riflette mentre i casini si sviluppano veloci e sfrenati. Il pensiero arriva dopo a mettere ordine. Ma a volte (pensi) se arrivasse prima non ci sarebbe poi troppo divertimento. ;)

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    1. La penso come te, Franco.
      Forse, se il Pensiero arrivasse prima, nulla si muoverebbe.

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  2. L'unica pratica per uscirne la indica lo Zen...lavorare con i Koan.
    un esempio "Come fare uscire una gallina prigioniera in una bottiglia"...Provaci!
    Avrai tanto da fare.

    Ciao Magnoli@

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    1. Suona interessante, ma, Daoist, faresti bene a spiegarti un po'.
      Sai, per i neofiti ...

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    2. I Koan sono paradossi...concetti all'apparenza di impossibile soluzione che permettono di concentrare la mente sulla immediatezza et intuizione della soluzione; tuttavia va sottolineata l'immediatezza nella risposta e senza ulteriori significati che mediano la risposta...ma una sola domanda et una singola e unica risposta...in un unica battuta.
      Questo modo di essere permette di allenare la mente all' illuminazione immediata della realtà. Tutto quì.

      La soluzione unica e immediata soluzione è "La gallina non è mai entrata nella bottiglia".

      Ai tanti sembrerà banale, ma mi pare essere l'unica soluzione logica possibile.

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Graziedi essere passato/a...
Buona Vita da Magnoli@.