L'amore può condurci all'inferno o al paradiso, comunque ci porta sempre in qualche luogo. È necessario accettarlo, perché esso è ciò ce alimenta la nostra esistenza.
Paulo Coelho, Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto, 1994
Quattro anni fa poco più che di questi tempi, la mia vita cambio' percorso.
Felicemente inizio' un periodo che mai dimentichero': incominciai a conoscere me stessa, io donna, io scrittrice, io Anima in cammino.
Tutto grazie da un incontro inatteso che mi ha riaperto all'amore.
L'amore per me, l'amore per gli uomini , quest'ultimo da sempre mio cruccio, convinta di non meritarlo.
In quel periodo mi sentivo stimolata, il mio cuore aveva una direzione, il mio Spirito un compagno di percezioni e sensazioni profonde (in cui tutt'ora credo) nonostante il tempo e lo spazio.
Solo il corpo si rigirava sui suoi difetti come barriera ad un cambiamento che tanto mi affascinava.
La donna che ne venne in parte fuori non si è mai unita a quell'uomo e, oggi a distanza di anni ne sente quasi una certa mancanza, quella circostanza non realizzata ha un richiamo speciale: ci sono eventi che pare debbano in qualche modo compiersi, benché la vita non sia sempre predisposta come noi.
Quest'anno , un altro anno inizia tra tormenti e pensieri con il suo ricordo, la sua lontana presenza.
E mi chiedo se davvero fosse almeno lui realizzato e felice?
Forse il mio cuore avrebbe una scusa per la rinuncia.
Forse un altro anno passerà senza il rimpianto piu' grande.