venerdì 29 maggio 2015

ma vaffanculooooo

Rom-oggi
  • ...lui di una certa età..."ma stasera le chiudi le finestre prima di iniziare a vedere Albano in tv? "
  • ...io..." O.O "
  • ...io ancora..."certo che le chiudo, sto a tutt'altro capo della casa e poi non voglio responsabilità"
  • ...lui di una certa età..." bene, bene altrimenti i Rom questi te li trovi sotto al letto come è successo ad un mio cliente "
  • ...io... "O.O"
  • io ancora..." O.O "
  • io tra me e me... " ma vaffanculo "
Pizza-ieri
  • ...lui di un certa età..."stasera la mangi una pizza?"
  • ...io... " perchè  no? si ok la mangio"
  • ...lui di un certa età..." bene che gusto vuoi?"
  • ...io... " va bene qualunque tipo di pizza basta che sia senza pomodoro e senza funghi. Fai te, l'importante e che non ci siano queste due cose ^_^ "
  • ...lui di un certa età..."ok allora stasera appeno arrivo in pizzeria ti telefono cosi mi dici quale vuoi?"
  • ...io..."O.O, questo è scemo"
  • ...io paziente..."va bene"
  • ... lui di un certa età..."pronto so A. allora c'è, pizza ai 4 formaggi, pizza  rughettafiordilatteprosciuttocrudo, pizza alicifioridizuccafiordilatte, pizza fiordilattefunghiverdure, pizzafiordilatteverdurearrostite"
  • ...io..."o prendi  pizza alicifioridizuccafiordilatte, oppure pizzafiordilatteverdurearrostite, grazie e a dopo "
  • ...lui di una certa età..." ecco la pizza VENITE"
  • ...io con la mia pizza* avanti tra me e me..." ma vaffanculo sto deficiente"
  • ...io purtroppo..."grazie!"
*pizza fiordilattefunghiverdure

Camomilla-altro ieri
  • ...lui di certa età..."per cortesia stasera puoi farmi meno camomilla, stanotte mi sono svegliato alle tre, ho fatto un incubo, ho faticato a riprendere sono"
  • ...io che tra me e me ridevo..." te lo dico io che incubo* ti sei fatto, con la camomilla dovevi dormire a piombo"
*la sera prima si parlava della sua prostata, nonchè alla fine di sesso, credo mi abbia sognata ahah:)))

giovedì 28 maggio 2015

voglio una tregua

non lo so 

Quali sono i sintomi dell'innamoramento?
E quelli della passione?
Ecco io non lo so.
Non sono più in grado di riflettere, quando prima era la mia arte migliore.
Ho scoperto l'impulsività  che fa soffrire e fa restare a mani vuote.

tregua

Un giorno I. mi disse:....." se vuoi qualcuno devi andartelo a prendere o ci sarà qualcun'altro che lo farà al tuo posto ", non si sbagliava, lo aveva sperimentato.
Credo sia stata una delle ultime lezione prima della sua dipartita.
Ma io non ce la faccio a combattere sempre con le altre e con me stessa che non si accetta.
Voglio una tregua per l'amore e per me.

martedì 26 maggio 2015

è adesso

Penso.
A mille cose penso,
mille domande faccio e mille risposte cerco.
Ma una è la vita,
e la mia fa schifo,
ieri, oggi e sperando di No domani.
Ma il domani non esiste:
E' ADESSO.




lunedì 25 maggio 2015

realtà

Ieri sono partita per Roma.
Contenta solo di guadagnare qualche euro, combattevo già durante il viaggio la mancanza di realizzazione. Fare la domestica raffredda la mia creatività, i miei sensi, la mia voglia di vivere come dovrebbe essere giusto per la mia età e per la mia esistenza già poco vissuta.
Non che sia contraria a fare la domestica, ogni lavoro merita il più alto rispetto, soltanto che io voglio costruire qualcosa e dargli un mio senso e di questo passo notte e giorno presso una nonnetta e poi magari verso altre nonnette.... perchè così succede di solito..... non costruiro una ceppa.
Consapevole comunque, di tante tragedie umane forse io sono per molti sensi anche fortunata, così come forse è anche quello che merito per non saper lottare abbastanza e perdermi nei soliti bicchieri di acqua cascati anche a terra e bevuti da un gatto o da un cane ..insomma il primo che passa.
Cmq.....in verità volevo raccontare che...... :
ho viaggiato tutto il tempo in un treno pieno..... Giusto Cielo!!!! tutti diretti nella Capitale..... in cui mi affaticavo anche solo a guardarmi intorno per come l'eccesso di persone affogava il mio spazio.
Quasi alla stazione d'arrivo, ormai sveglia per la disperazione del paesaggio delle parti Basse dei passeggeri rimasti in piedi, noto un ragazzo, le sue mani, poi la sua bocca, i suoi lineamenti in generale al suo stile. Mi sembrava pateticamente lui.  Il lui " scomparso" per capirci, e stavo quasi per chiamarlo addirittura con il suo nome  santiddio!!!!  Per un istante ho pensato di abbracciare un estraneo solo perchè mi ricordava un qualcosa che è andato a sciogliersi semplicemente come la neve al sole. Bah!! io sono folle davvero.
Poi, l'arrivo e l'essere travolta dalla folla fuoriuscita dal treno mi ha permesso di lasciare andare ogni pensiero, ogni sensazione, ogni tutto al riguardo,

Adesso però la realtà della mia vita.










Nel pieno della Capitale chiusa in gabbia, per fortuna che con questa nonnetta io ci vado d'accordo, che ho blogger, e l'imposizione di non arrendermi, sebbene, sarebbe veramente la miglior cosa da fare: mollare e lasciarsi andare al nulla e vagabondare silenziosa.
Va beh!! adesso scappo!!!    

p.s.
tranquilli è solo una zanzariera, non una vera gabbia.       

giovedì 21 maggio 2015

pensando, parlando, scrivendo

errore

Uno degli errori che più comunemente commette la sottoscritta è credere di poter entrare nel cuore di un uomo. Dico nel cuore poiché nella mente, in ogni caso, fosse anche solo per il sesso un po' l'immagine di quello che sono vi alberga.
Questo pensiero - che credo fermamente sbagliato, ma che sono impossibilitata a correggere - mi accompagna sempre quando frequento qualcuno. Probabilmente esso è dovuto psicologicamente parlando, al bisogno d'amore che manca profondamente nella mia vita anche solo verso me stessa.
E' ovvio che molto spesso, spessissimo questo non entrare accade senza batter ciglio, anzi si è verificato  una sola lontanissima e fugacissima volta un'entrata in una era che definirei a dir poco del Medioevo.
Chissà sarebbe meglio starsene per conto proprio e cercare di amare il proprio di cuore.
O forse sarebbe meglio attendere silenziosamente un frutto da cio' che si è seminato, sebbene a volte certi frutti per quanto commestibili non siano mangiabili.

lavoro

Domenica mi trasferisco nella Capitale per un mese, un mese e più, ritornerò dalla " nonnetta " dello scorso anno per prendermi cura di lei, o sarebbe più corretto dire che sarà lei a prendersi cura di me, giacchè le parole di amore e di riconoscenza  fanno molto molto bene alla mia sempre bisognosa e misera autostima.
Amo la capitale  e lì che si sono concentrate le cose migliori di me: dall'università, sebbene sia col tempo divenuta un fallimento a causa di come l'ho gestita, al mio primo e vero uomo che ho lasciato avvicinare allo strano soggetto che mi definisco essere.
La straordinaria Roma Capoccia negli ultimi tempi, però, sembra essere diventata "le colonne di Ercole" oltre le quali non riesco proprio ad andare, nonostante la voglia  forte di quel Nord che per assurdo o per  improbabili possibilità mi chiama verso di se.
Ho voglia di rifare le valigie,
ho voglia di amarmi,
ho voglia di nuove cose.

dieta, salute, bellezza

Dovrei seriamente fare una dieta, nel senso che ci sto provando ma non mi sembra quella giusta in fatto di  stimoli. In qualche modo me la sto imponendo, quindi, non la sento spontanea e voluta come invece dovrebbe.
La mia salute ne ha bisogno,
il mio sentirmi bene con me stessa lo richiede,
la mia debole bellezza ne sarebbe orgogliosa.
Insomma perdere peso è una catena positiva di possibilità di benessere.
Ma io con il benessere fisico e quindi psichico ci faccio a cazzotti.
L'idea del mare poi comincia ad ossessionarmi, di solito non lo cerco proprio per queste incompatibilità di costanza con  mister benessere, ma regolarmente mi  viene messo in faccia da chi amerebbe la mia presenza e da chi gioverebbe del mio aiuto di zia sempre pronta e premurosa.
Insomma vorrei potermene stare isolata dal resto del mondo, tentando di cercare il mio equilibrio sempre vagabondo.

tempo

Il tempo è di merda, non è nè carne e nè pesce.
Ecchecazzo che sia sole o tempesta.
E deciditi, uffa.
Amen.

mercoledì 20 maggio 2015

delusa 1,2,3

delusa 1

Non riesco a dormire, mi arrovello la testa pur di scacciare una delusione a cui mi sto opponendo ormai da giorni, ma a cui devo soltanto lasciarmi andare o diventerà sempre più grande.
Credo di aver dato troppo -ovviamente ad una persona- e mentre lo stavo dando lo sapevo che sarei arrivata come a stasera  a non dormirci sopra. Ormai, in confidenza, è da un po' che non ci dormo, giacchè certe parole dovrebbero solo essere cestinate per la superficialità con le quali furono pronunciate.
La cosa più giusta è continuare sul binario di sempre con gli uomini, ovvero dopo i quaratanta anzi aggiorno quarantacinque.
Il che è decisamente per molti versi meglio.

delusa 2

Pensavo di affrontare meglio le persone che spariscono dalla scena che hanno creato con me,
pensavo, appunto pensavo.
Invece no, non sto reagendo bene sebbene sia stata avvisata dal soggetto scomparso che sarebbe potuto accadere.
Purtroppo io amo la chiarezza e la scomparsa non mi basta.
Ma ho sopratutto capito che il silenzio adoperato senza giusta spiegazione non ha un buon risultato su di me, insomma è una questione di fiducia, a me devi dire tutto, sopratutto se ti aspetti da me il tutto che prima o poi mi hai chiesto e mi chiederai.
Delusa a palla e quando è così rotolo e mi chiudo a riccio.

delusa 3

Il web mi ha sollevato molto spesso dalla mia vita complessa e malinconica, oggi sto scoprendo che può anche deludere nonostante le scuse che si possono inventare per giustificarlo.
Insomma non la porto per le lunghe, ma non voglio più giustificare un'irrealtà che quasi rasentava la realtà e che è stata messa da parte senza la mia opinione.
Alcune volte mi è andata bene, oggi no ed è meglio che incomincio a farmene una ragione poichè le delusioni fanno male e le attese corrodono i pensieri.
Sono andata oltre e riconosco che non dovevo, questo mi induce a rivalutare una mia promessa di presenza. Credo ormai che non vi siano più basi per esser compresa.
Spero di proseguire nel migliore dei modi
Sono ubriaca di delusione, barcollo e non dormo.





sabato 16 maggio 2015

nella pancia del vulcano

dal web

Velocemente gli occhi setacciarono l'ambiente, arredamento classico in ogni particolare, nessun appiglio, nessun oggetto  apparentemente per la mia immaginazione.
La mia borsa toccò il pavimento, le sue mani tirarono fuori dalla sua un nastro adesivo: mi era sfuggito qualcosa.
Aprì l'armadio e allontanate due grucce mi invitò ad entrare. La base del mobile poggiava a terra non vi erano scalini o cassetti, solo io che obbedivo incrociando le mani tra la stecca di ferro lasciata libera "per me". E lo capii solo al momento che era per me, mentre mi fasciava con il nastro senza che potessi muovere più le braccia se non per dondolarmi, semmai mi fosse venuta in mente una tale sciocchezza.
Al contrario le sue mani erano libere, di una libertà che io non potevo controllare. Erano tra i miei seni senza il permesso della mia biancheria, giù tra le mie gambe a sconvolgermi prima di lasciare il posto alla frusta. Sentii il primo tocco a dir poco perfetto sebbene un po' di spavento mi accompagnasse, la mia contrazione lieve,  poi il secondo tocco e gli altri ancora; si sapeva usarla la frusta, così come sapevo che sarebbe stato anche il male minore, prima delle sue mani il male maggiore poichè  incontrastate dominatrici della mia testa, del mio piacere.
Finii sul letto.
E nel mentre mi fasciava le caviglie notai un non so che di delicatezza, fu la volta dei polsi. 
Pensai soltanto: Amen!
Giuro che non collegai subito la sua fantasia a quell'arte appena costruita su di me se non quando, con la faccia sul letto, polsi  e caviglie furono fatte  convogliare in un unico punto, precisamente in un moschettone all'altezza poco più del mio del mio bacino. Non provai fastidio, probabilmente l'essere snodata in un certo senso mi fu d'aiuto inaspettatamente.
Ero davvero sua in quel momento senza difese, senza controllo: lui ovunque, le mani, la frusta, la mia bocca, il mio perdermi, il suo ego.
Così persa ero da non capirci nulla più, nemmeno quando mi venne concessa la libertà di usare le mie di mani.
E' assurdo quando la complicità che si instaura permetta di vedere nella normalità certe fantasie represse, incontrollate e fuori dalla routine.
Mi manca, si un po' mi manca
Lo so finirò nella pancia del vulcano e brucerò insieme ai miei peccati.

mercoledì 13 maggio 2015

i miei giorni dopo......

Accontentarsi

Accontentarsi è l'unica parola che mi viene in questo momento per descrivere lo stato che vivo.
Un piccolo lavoro pari a un mese sembra essere comparso sul mio cammino.
E' un lavoro di ripiego che mi serve solo per guadagnare qualcosa: per le tasse da pagare nel mese di giugno e per la mia salute ancora in corsa per riprendersi.
E' scontato il mio ringraziamento al Creatore, ma ci vorrebbe di più.
Ma sto in silenzio poichè la vita si ribella ad ogni mio pensiero, distruggendo ogni mia speranza.

Ho un debole

Sono delusa da un "lui" che non è il lui di sempre, ma un altro, e si un altro proprio!
Seppur virtuale ancora, quasi, che mi stava facendo credere che più giovane delle miei scelte fosse meglio, per certi versi possibile.
Invece NO ho ragione io: si nasce in una certa maniera e così si procede, perchè la vita quando ti segna ti segna. Punto.
Gli uomini giovani, a volte coetanei mi hanno sempre destato dubbi, io sono particolare e loro sono immaturi anche se si rappresentano con lavori di grande responsabilità.
Ho un debole per gli uomini che sanno quello che vogliono, io sono già impegnata a capire cosa voglio io.
Ho un debole per gli uomini che non temono le esperienze con donne diverse dalla loro portata intellettuale ed estetica, io sono decisamente controcorrente in entrambe le caratteristiche citate.
Ho un debole per l'uomo che sa essere chiaro poichè io so gestire meglio i rapporti.

Andare oltre

Sensazioni ed esperienze mai provate, nuove. inattese: ecco ho deciso di dire si sebbene il timore non mi lasciasse un secondo.
E che sono fusa, fuori di testa per il " lui " che mi fa disperare e al quale non riesco a dire no.
Ho scoperto che mi fido anche e questo è un guaio, giacchè finirò ogni volta che ci sarà occasione nelle sue mani.
Mani che adoro,
mani che odio,
mani che mi fanno ogni cosa.
Non ho mai letto 60 sfumature di grigio, nero e rosso o come cazzo si chiamano, mi fido di quello che sento dire, e se continuo come qualche giorno fa, presto o tardi si leggeranno anche le 60 sfumature di Magnoli@.
Insomma divento sua, a modo suo, ogni volta e mi piace, anche se in questa occasione un po' l'ho deluso: non ho saputo dare per come ricevevo.
Non mollo, ovvio, come ogni cosa, affinerò le tecniche e le movenze: il sesso è una scoperta ma anche un migliorarsi.

mercoledì 6 maggio 2015

io che ho sempre da dire

I miei passi sono ancora molto incerti, mi muovo con calma, spesso mi fermo, talune volte cado. Sono delusa ormai è risaputo.
Continuano a portarmi alle orecchie -illudendomi ovviamente- possibili lavori  che poi scopro essere senza nè capo e nè coda e questo mi porta ad innervosirmi all'ennesima potenza. A stressarmi, a farmi del male.
Molta gente ha la presunzione di credere che il lavoro c'è ma io non voglio lavorare, come se alla mia età fare la commessina  del negozio del paesello senza garanzie e per due soldi che finiscono sul carburante sia la soluzione, o come fare la segretaria dello stronzo di turno che mi sfrutta con orari e bassa paga sia quello che sto cercando da anni a questa parte, o come mille altre cose inutili che tutto possono fare tranne darmi una vita indipendente.
Insomma mai nullo di certo, tanto meno i miei passi.
Ferma di nuovo. Amen

In verità il mio dolore dell'anima, il senso di vuoto, il non sentirmi amata come vorrei, il coraggio che spesso vacilla, gli errori che affastellano la mente, l' incompatibilità con la vita che si oppone instancabile a me, i conflitti profondi con un corpo che non ho mai sentito mio e quant'altro di oscuro possa esserci nella vita di una persona che apparentemente sempre normale, non sono di dominio pubblico. 
Sono miei, portati con me nel mio letto e nel mio dentro,
in pochissimi sanno, nessuno immagina e per qualcuno traspaiono.
Però, e si! c'è un però
quando metto il mio piede incerto fuori e vado in questo mondo di merda: io sorrido.
La gente è così affamata, affamata di sorrisi.

L'apparenza inganna. Io inganno.
Tutti pensano di sapere di me. In verità nessuno tranne pochi sanno davvero.
A volte mi puzza il naso, a volte puzza cio' che mi è accanto.
Ho iniziato a tapparmi il naso per dispetto,
ma presto potrei tapparmi la bocca per protesta.
E io che ho sempre da dire metterei un punto alla fine.




venerdì 1 maggio 2015

una miscela

Stamattina pensavo che,
anzi non ho pensato molto, quando l'ho fatto ho preso a caso due ombretti , poi un terzo e un paio di pennelli e mi sono colorata un po'.
Miscela di marrone, verde, e rosa scuro perlato: fidatevi non stato è male il risultato.
Adesso vado a passeggiare, la natura è vestita di primavera.
Buon 1 maggio!!!