martedì 28 maggio 2013

intanto

“Non chiedere una vita più facile,
chiedi di essere una persona più forte.”
Anonimo


Ecco in verità non mi sento a mio agio,
non mi sento in nessun posto.
sono priva di un'appartenza.
Cerco negli occhi della gente un riflesso del mio senso.
Cerco negli uomini un po' d'amore che sempre sfugge.
Mi chiedo quando finirà questo vagare?
Questo costante mio sbagliare strada
e mentre sfido i segnali commetto solo peccati.
Il piacere dei sensi, l'altro dell'altra,
la carne che vuole saziarsi.
E' tutta sofferenza, una lunga corsa agli ostacoli.
La mente vuole perdersi nell'aria
il cuore distruggersi senza l'amore.
Intanto continuo a sopravvivere,
intanto litigo con la vita.

sabato 18 maggio 2013

avevo un'idea


Nulla è più pericoloso di un'idea, quando è l'unica che abbiamo.

*Alain (Émile-Auguste Chartier), Sistema delle belle arti, 1920*


Avevo un'idea.
Avevo un'idea sulla mia vita, sulla mia persona, sull'amore, sui sogni.
Era una immagine coraggiosa, di speranza, di entusiasmo.
Era una forza  intensa che colorava la mia difficile adolescenza, il complesso rapporto con me stessa, con gli uomini con le relazioni interpersonali in generale.
In qualche inspiegabile modo vedevo il superamento delle difficoltà,
della solitudine di persona diversa quale mi sentivo.
Quale mi sento ancora.
Nonostante le delusioni, nonostante i rifiuti qualcosa mi induceva a crederci sempre.
Rispolveravo la Fede, guardavo gli stessi orizzonti e ridipingevo paesaggi:
erano i miei quadri, in loro aleggiava la mia salvezza.
Adesso a 30 passati  un'idea non c'è lo più. 
Vivo stranamente, senza una strada, senza un posto, senza un'appartenenza.
Mi limito a sopravvire, a svegliarmi la mattina, a vestirmi, a fare quello che c'è da fare.
Ma di mio sempre nulla, solo poche righe per scaricare la tensione,
il vuoto in cui è ancora avvolto il mio cuore.

mercoledì 15 maggio 2013

la vita

Accadono cose che sono come domande, passa un minuto oppure anni, e poi la vita risponde.

Alessandro Baricco

Ci sono molti momenti in cui la vita ti affonda, ti soffoca e togliendoti tutto ti lascia guardare il vuoto.
Solo le nuvole restano, del cielo d'inverno, del cielo d'estate.
Poi dovrebbero esserci le gocce di salvezza,
e seppur pochi gli attimi di gioia,
quelli in cui il cuore dovrebbe riprendersi, rasserenarsi.
Ecco, questi ultimi  io ne ho davvero vissuti pochi nella mia vita,
momenti che ricordo addirittura con difficoltà per quanto il mio essere in questo periodo è provato.
Ambrosia mi manca.
Lei non c'è più e io mi sento sola.
Mi sento sola a comprendere questa vita di cui ora lei ne possiede il senso più alto mentre io nemmeno ne immagino il senso più microscopico.

" E SE AVESSI COMPRESO IL SENSO DELLA VITA L'AVREI VISSUTA DIVERSAMENTE "

queste sue parole pervenute a me da un contatto spirituale mi annebbiano le giornate in cerca di un significato. Cosa si nasconde dietro un semplice concetto come questo?
Che Verità Suprema?
Cerco spiegazione agli eventi che mi stanno attualmente travolgendo e dai quali temo di non uscire più.
Cerco in questo mio divenire che non posso fermare l'importanza del mio respiro e del perchè ancora mi sia concesso.
Forse cerco me stessa.
Forse cerco Dio.
Forse è la vita che non riesce a trovare me.

mercoledì 1 maggio 2013

e mi lascio portare

Il sesso fa parte della natura, e io seguo la natura.
     -- fonte sconosciuta --

Luoghi che non lasciano pensare,
segretamente persone che si lasciano andare.
Silenziosamente l'odore del sesso.
Un membro che cerca, una bocca che si cede.
Noi clandestini eccitati e confusi in quella casa  vuota.
Gente che andava, gente che osservava, tra baci insistenti e desideri imperfetti.
E si accarezza la pelle, e si incrociano mani:
forse non è mai stato abbastanza.
E mi lascio portare da una musica strana.
Assurda passione
che mi prende per mano
che non mi fai pensare.